mercoledì 23 giugno 2010

incroci vuoti

mi vede, io vedo che mi vede.
la vedo, gli sguardi si incrociano ed è solo guardare nel vuoto.
non mi saluta, non la saluto. o, non la saluto, non mi saluta.
si gira e non ci vediamo e ignoriamo piú. semplicemente proseguiamo.
tecnicamente, lei prosegue... io sono ancora qua che ripensando alla scena (e a tutto) mi intristico.

giovedì 3 giugno 2010

uffa!

non è possibile. non è pensabile. essere lenti DEVE avere un limite. ok, oggi era tempo brutto. c'era l'incognita materna. e, diciamolo, sono almeno un paio di giorni che le energie non positive si accumulano nell'aria. poteva succedere. ma che vedere un cazzo di motorino o un nome scritto in una mail mi faccia intristire tanto NON HA SENSO. come ne esco? assurdo che non ne sia fuori. e cmq, fuori da cosa?! non era niente... niente di niente. qualsiasi cosa moltiplichi per zero, fa zero. zero. zero era quanto importava a lei. quello che ci metteva lei. zero. quindi non era niente.

finito il libro. aspetto la fine della lavatrice e poi fringe. e penso che mi addorementeró a mezzo...